Diplomacy 2011 – Festival della diplomazia Firenze-Roma 7-14 ottobre

Il blog del Festival della diplomazia

A 10 anni dalle Torri gemelle: presente e futuro per la libertà e la sicurezza nel Sistema Internazionale

A 10 anni dalle Torri gemelle: presente e futuro per la libertà e la sicurezza nel Sistema Internazionale

Mecoledì 13 Ottobre ore 20.15 -23 – Roma
Aula Magna John Cabot University
, Via della Lungara

Dall’11 settembre del 2001 il mondo non è stato più lo stesso. L’attentato alle Torri Gemelle ha radicalmente modificato la coscienza occidentale sui temi della sicurezza e del terrorismo: un mondo spesso lontano dalle guerre e dalla distruzione ha dovuto fare i conti in prima persona con la morte e con la paura.

Ecco che quindi, in questo particolare contesto, la parola “sicurezza” ha assunto un valore fondamentale nei mesi e negli anni del post-attentato, e “terrorismo internazionale” è diventato uno dei termini più utilizzati nelle agende politiche dei principali paesi del mondo.

Un terrorismo questo con caratteristiche peculiari:  presenza di una rete di cellule che fruisce di molteplici canali di finanziamento, carattere transanazionale e idee politiche vaghe, forte impronta ideologica (spesso riconducibile a quello che viene chiamato “radicalismo islamico”).

Come era facile prevedere le prime decisioni dei governi mondiali di fronte all’attacco di Al Qaeda sono coincise con la restrizione di alcune libertà individuali per la salvaguardia della sicurezza nazionale: l’aumento dei controlli delle frontiere e l’introduzione di alcuni divieti nell’ambito dei viaggi internazionali si sono uniti ad un incremento del potere degli organi investigativi, che hanno portarto non poche critiche per via del non rispetto della privacy.

Questo discorso ci porta su un tema chiave che è quello del rapporto che intercorre tra libertà individuale sicurezza nazionale. Fin dove può spingersi uno stato per difendere il proprio territorio? Di quanto può restringere lo spazio di azione individuale del cittadino in nome della sicurezza della nazione?

Tra i più lucidi studiosi di questa relazione vi è sicuramente il Ministro Pasquale Ferrara: il suo nuovo libro, Lo stato preventivo, esamina infatti la connessione che si viene a creare tra le due forse antagoniste di cui abbiamo parlato sopra: libertà e sicurezza.

Nel mondo odierno la democrazia deve far sì valere il suo ruolo attraverso una rigida opposizione al terrorismo, ma deve anche essere in grado di non scivolare in quello che l’on. Ferrara chiama col nome di “democrazia securitaria”, dove gli spazi di libertà individuali sono sacrificati in nome dell’interesse nazionale.

A 10 anni dall’attentato delle Torri Gemelle e con la morte di Osama Bin Laden alle spalle, è utile interrogarci su queste tematiche. Per capire se, rubando l’espressione all’on. Ferrara, è possibile, ad oggi, la creazione di una “sicurezza democratica”, dove la partecipazione e il rispetto dei diritti abbiano la meglio sui vincoli alla libertà.

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