Diplomacy 2011 – Festival della diplomazia Firenze-Roma 7-14 ottobre

Il blog del Festival della diplomazia

Sviluppo territoriale e diplomazia economica della giovane Africa

Sviluppo territoriale, risorse energetiche e diplomazia economica della giovane Africa

Martedì 11 ore 15 – 19 , Tempio di Adriano

Il vecchio e il bambino. Possono quasi essere così descritte l’Europa e l’Africa. La prima è da tempo immemore soprannominata come il vecchio continente, da sempre sulla scena mondiale e protagonista indiscussa dei libri di storia. La seconda può invece essere classificata come un continente giovane, sotto molti punti di vista.

Inannzitutto l’aspetto demografico: la distribuzione della popolazione nel continente nero è infatti totalmente diversa dalla nostra, con una maggiore presenza giovanile e un’età media nettamente inferiore.

Ma l’Africa è giovane anche dal punto di vista economico. Dopo lunghi periodi di colonizzazione e un lento cammino verso la libertà, il continente nero mostra importanti segni di crescita, perlomeno in alcuni dei suoi stati.

Una ricerca condotta dall’Economist nello scorso Febbraio afferma che tra i 10 paesi a più rapida crescita nel mondo negli ultimi anni 6 sono africani. Compreso il primo della lista, l’Angola, con un tasso positivo a due cifre. Quest’ultima, grazie ad un importante sfruttamento delle materie prime e del petrolio, sta vivendo un vero e proprio boom economico. Ma il piccolo stato non è l’unico: Nigeria, Etiopia e Mozambico superano abbondantemente il 5% di crescita, mostrando numeri che fanno invidia alla vecchia Europa.

Spesso considerata essenziale solo dal punto di vista politico, adesso l’Africa comincia ad affacciarsi al tavolo dei grandi grazie al potere dell’economia. Il suo peso specifico si è fatto notare anche quando, per la prima volta, i mondiali di calcio si sono spostati nel continente nero, nello specifico in Sudafrica.

Tutti questi segni vanno certamente considerati alla luce anche delle relazioni internazionali e diplomatiche che vedono l’Africa interlocutore privilegiato di paesi quali la Cina e il Brasile, nei cui riguardi l’Europa stenta a mostrare una politica economica ed estera comune.

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